Archivi del mese: giugno 2012

Lost on the Lost Coast

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Perso nei boschi, tra erbe aromatiche, cani ottusi e maialini da salotto, Huginn e Muninn, quindici gatti e tre code al massimo. Diviso tra attività irriferibili e la nobile missione di portare la pizza ai Petroliesi, mi interrogo…

Mi interrogo sui mille misteri dell’umana esistenza e, più nello specifico, mi interrogo sulla caducità delle connessioni wireless nell’era della comunicazione globale e sulla scarsa praticità del tastierino virtuale del mio furbofono.
Apro una parentesi: Possessori di smartphone, abbandonate il termine barbaro e a partire da oggi chiamate il vostro fido mangia-cervello con l’autarchico neologismo da me testé inventato (mi raccomando: l’accento va sulla prima”o”).
Non dovrei essere io a dirlo ma… “furbofono”, sentito come suona bene?
Furbofono
Dante in persona ne andrebbe fiero. Chiusa parentesi.

Mentre io mi interrogo senza trovare risposte, voi ricordatevi che, comunque vada, ci saranno sempre ragioni oggettive e cause di forza maggiore ad impedirmi di aggiornare il blog (che, a scanso di rischi, rimane ufficialmente chiuso). Non sarà mai colpa della mia monumentale pigrizia o dell’Entropia che mi divora la mente. Mi sembrava giusto precisarlo.
E a quelli che, nonostante tutto, si ostinano a seguire le mie saltuarie vaccate posso solo dire grazie. Passate una buona Estate, continuate a sopportarmi e se col vostro cellulare navigate su Internet, d’ora in poi chiamatelo furbofono.

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“La parola furbofono mi garba di molto, anzi: avrei voluto inventarla io. Vi consiglio di usarla spesso”