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Golden Harvest

1890 photograph of the first "Bear Flag.&...

Come molti non sanno (e mi scuso ufficialmente con chi dovesse scoprirlo in questo momento) all’inizio di questa settimana sono ripartito per la California.
Le ragioni di questo gesto sono ancora sconosciute, anche se le congetture si sprecano. C’è chi sostiene che l’ho fatto per non dover affrontare il dilemma amletico al ballottaggio per il sindaco di Pantanopoli, c’è chi crede che la ragione sia da cercare in un microorganismo che ha infettato il mio sistema nervoso centrale due anni fa e che ora ritorna dove è partito per completare il suo ciclo vitale, c’è chi è convinto che l’ho fatto per sfuggire a debiti di giuoco contratti con i peggio elementi della mala Lunigianese.

Il vero motivo, naturalmente, resta segreto, ma come potete constatare sono in gran forma (nel senso di privo di logica e ritegno) e a dispetto dei consigli del buonsenso ho deciso di riaprire Lost in the Supermarket per la stagione estiva. Avevo detto che non sarei tornato su queste pagine finché non fossi stato in grado di garantire una periodicità costante, avevo anche detto che la prima cosa che avrei fatto sarebbe stato parlarvi di Jinfernal…
D’altra parte le promesse da marinaio sono forse l’unica vera certezza di questo blog, quindi eccomi qui senza alcuna garanzia di costanza né il più vago accenno al Diabolik dei miserabili.

Cosa potete aspettarvi da queste pagine? Tanto per cominciare un incremento di delirio, nella speranza che serva a rendere un po’ meno invadente l’altro tizio.
Apro una parentesi: avete visto “The Avengers”? Visti i risultati al botteghino la risposta più probabile è sì, io ci sono andato pronto ad odiare Mark Ruffalo con tutte le mie forze e alla fine mi sono ritrovato ad amarlo…
Dicevamo: un incremento di delirio ai limiti dell’illeggibilità, un resoconto più o meno romanzato di quello che mi succede o potrebbe succedermi ma soprattutto la promessa che giunto Settembre tornerò nei ranghi e mi dedicherò esclusivamente a Tumblr e a ripostare George Takei su Facebook.

Prima di lasciarvi, un dubbio: ma Richard Branson ci è o ci fa? Osservatelo per un istante in tutta la sua magnificenza.

Ora domandatevi: è questo il modo di amministrare una compagnia aerea? Hostess fighe e cibo non-emetico in classe economica? Ci deve essere per forza sotto qualcosa, e non sono nemmeno sicuro di voler sapere cosa…